martedì 22 novembre 2011

BIOGRAFIA DEGLI HEROES DEL SILENCIO



SECONDA PARTE (1989-1992)

1989

Quell'anno, gli Héroes del Silencio furono il gruppo rivelazione. Iniziarono il loro primo tour spagnolo, durante il quale dimostrarono il loro vero stile e potenziale, diverso da quello che emergeva nel primo album. In totale, tennero trenta concerti in tutta la Spagna.




Oltre a consolidarsi e maturare, il gruppo venne preso sempre più sul serio dal pubblico, sebbene sin da subito si fosse creata una linea divisoria tra gli ammiratori e i detrattori degli Héroes del Silencio. Questo non dispiaceva del tutto alla band, poiché rappresentava un segnale del loro carattere distintivo rispetto agli altri gruppi, e ciò li rafforzava. Nonostante tutto, quell'anno furono scelti come 'Gruppo Rivelazione 89' dalla giuria di Iberpop (Logroño).



Alla fine dell’anno, pubblicarono "En Directo", un mini LP dal vivo a tiratura limitata, che andò subito esaurito e fu un regalo per i fan. Con questo mini LP cercarono di scrollarsi di dosso l’etichetta che li venne affibbiata  dopo la registrazione di "El Mar No Cesa" e intendevano dimostrare il loro reale valore. Ritenevano, infatti, che le precedenti registrazioni fossero state troppo ritoccate e non rispecchiassero appieno il loro talento.




In principio, l'idea era di registrare vari pezzi dal vivo e utilizzarli successivamente come lato B di alcuni singoli. Tuttavia, le registrazioni realizzate l'8 settembre a Villanueva del Arzobispo (Jaén) erano di alta qualità e finirono per essere pubblicate nel mini LP. Anche questo lavoro servì per saggiare il terreno in vista del secondo album della band e come esperienza nel lavoro di produzione, condiviso con il produttore Carlos Martos.




Man mano che gli Héroes del Silencio smettono di esibirsi in piccole sale, iniziano progressivamente a riempire stadi e arene (plazas de toros). Il loro atteggiamento, professionalità, presenza scenica e i montaggi dal vivo con proiezioni, passerelle, giochi di luci, ecc., rendono i loro concerti sempre più attraenti e spettacolari.



1990

L'anno inizia bene per gli Héroes del Silencio. A gennaio, si aggiudicano il disco di platino per l’album "El Mar No Cesa" e festeggiano in un ristorante di Calle Jardines a Madrid. All'evento parteciparono i quattro membri del gruppo, alcuni rappresentanti della EMI e il loro agente. Di questo avvenimento non esiste materiale giornalistico, poiché i mezzi di comunicazione non erano stati informati. Le vendite sorpresero gli stessi musicisti, che non riuscivano a spiegare il motivo di tale successo, poiché non erano dediti a suonare musica così commerciale.




Cominciano un tour in tutta la penisola, includendo le Canarie e le Baleari, con esibizioni nelle grandi feste come El Pilar a Saragozza, San Isidro a Madrid e Legarrock a Leganés (Madrid). Il montaggio scenico consiste in un insieme di luci bianche che proiettano sagome giganti, meravigliando il pubblico. Il gruppo inizia a richiedere condizioni migliori per garantire non solo buoni concerti, ma anche spettacoli di alta qualità.



Nell'agosto di quello stesso anno, si verifica un incontro che cambierà le loro vite e il loro modo di lavorare e suonare. Durante un concerto a Calatayud (Saragozza), gli Héroes del Silencio conoscono Phil Manzanera, il leggendario ex-chitarrista del gruppo glam Roxy Music. L'incontro fu quasi casuale: il manager di Phil voleva creare una compilation di band spagnole in Svizzera e contattò gli Héroes del Silencio. Dopo una breve intervista, il manager fu completamente convinto. Alcune settimane dopo, Phil Manzanera incontrò a Londra Pito, il manager degli Héroes, e discussero della produzione del nuovo album della band. A Phil Manzanera interessava l'idea di produrli, e Pito lo invitò a vedere uno dei loro concerti.

Gli Héroes del Silencio posero come condizione che, prima di tutto, Phil Manzanera dovesse vederli dal vivo. Temendo che, ascoltando solo il disco, il futuro produttore potesse optare per una produzione più soft rispetto a quella di cui la band aveva realmente bisogno. Quando Phil Manzanera si recò a Calatayud per assistere a un loro concerto, rimase sorpreso non solo dalla qualità del gruppo, ma anche dalla risposta del pubblico e, in particolare, da Enrique Bunbury.



Durante tutta la tournée, il gruppo ha avuto lunghe discussioni con la casa discografica per definire tutti gli aspetti del nuovo album della band. Dopo il successo delle vendite di "El Mar No Cesa", dell'EP "En Directo" e della tournée, la EMI era pronta a mettere a disposizione del gruppo tutti i mezzi necessari per realizzare un grande disco.




Il primo passo era decidere chi dovesse essere il produttore, e gli Héroes del Silencio stavano considerando nomi come Steve Brown, Guido Slitta Rock, Chris Long-Ange e altri della scena britannica. Quando incontrarono Phil Manzanera, ci fu subito una sintonia tra loro, e le due parti decisero di iniziare a registrare il disco il prima possibile.

A settembre e ottobre, gli Héroes si rinchiudono negli studi Kirios di Madrid e successivamente nei London Metropolis di Londra con Phil Manzanera per registrare le loro nuove canzoni. Durante la registrazione, Phil si comporta in modo molto diverso rispetto ai precedenti produttori della band, creando un ambiente rilassato e concedendo ai musicisti libertà di opinione e azione.



Gli Héroes del Silencio sperimentano per la prima volta quello che diventerà una consuetudine nei loro lavori successivi: lavorare sulle canzoni direttamente nello studio di registrazione. Molti brani, come "Decadencia", sono vecchie tracce non ancora registrate, mentre altre, come "Con nombre de guerra", sono state appena composte in studio. La registrazione mira a ottenere un suono più diretto, catturando il feeling e il dinamismo di una band dal vivo attraverso la registrazione simultanea di basso e batteria. Le tastiere vengono eliminate poiché non erano mai state utilizzate dal gruppo nei concerti.

Terminata la registrazione, gli Héroes suonano per la prima volta al di fuori della Spagna, con due esibizioni in Svizzera e altre due in Belgio.



Nel mese di novembre esce il secondo album, "Senderos de Traición", che consacra il gruppo saragozzano come una delle band rock più importanti nella storia della musica spagnola. Il nome dell'album è ispirato al titolo spagnolo del film del regista francese Costa-Gavras, "El sendero de la traición" (Betrayed). Se l'intenzione era quella di rafforzare il suono e riflettere fedelmente il gruppo dal vivo, non c'è dubbio che il risultato sia stato raggiunto.

Gli Héroes del Silencio fanno chiaramente il salto da un gruppo pop inesperto a una vera rock band, un'evoluzione naturale considerando che le canzoni di "El Mar No Cesa" erano state composte in cinque anni, mentre quelle di "Senderos de Traición" in due anni, risultando quindi molto più omogenee. Inoltre, questa volta non è stato necessario un periodo di apprendistato come per l'album precedente.

Due brani si distinguono in modo particolare: “Entre dos tierras” e “Maldito duende”, che presto diventeranno dei classici della musica spagnola e degli inni per la band e i loro fan.

Il risultato è estremamente soddisfacente per il gruppo, che finalmente ottiene ciò che cercava da tempo: un LP che rappresenta fedelmente chi sono gli Héroes del Silencio. Il pubblico non vedeva l'ora di acquistarlo non appena è stato messo in vendita.




1991

All'inizio dell'anno, dopo un agitato 1990, gli Héroes del Silencio si concedono delle meritate ferie. Pedro si reca a Los Angeles per acquistare dischi; Joaquín va in montagna per riposarsi e ossigenarsi; Juan resta a Saragozza, dove sperimenta nel suo studio domestico e registra demo per giovani gruppi della città, tra cui gli "En Pecado", la band dei suoi fratelli Gonzalo e Pedro Valdivia all'epoca; mentre Enrique viaggia a Londra per imparare l’inglese. Nel frattempo, gli Héroes del Silencio continuano a dominare le classifiche, e le loro canzoni restano ampiamente trasmesse dalle stazioni radio.




Il 30 marzo gli Héroes tornano on the road con il tour "Senda '91" che ha inizio a Don Benito (Estremadura). Il montaggio scenico cambia poco rispetto all'anno precedente, sia per quanto riguarda il repertorio che l'infrastruttura. Per questa tournée, il gruppo richiede che tra una data e l'altra non ci siano più di 500 km di distanza e che suonino solo per quattro giorni consecutivi, concedendosi un quinto giorno di riposo.



All'inizio dell'estate, la Società Generale degli Autori Spagnoli sceglie gli Héroes del Silencio, insieme agli Azúcar Moreno e a Jaleo, come rappresentanti della musica spagnola al New Music Seminar, una competizione annuale tenutasi a New York. È la prima volta che gli Héroes suonano al di fuori dell'Europa.

Il 9 ottobre, ritornano a Saragozza per esibirsi nello Stadio Municipale de La Romareda durante la Fiesta del Pilar, condividendo il palco con i gruppi locali Las Novias e Niños del Brasil. L'evento, che attira 20.000 spettatori, è considerato il più grande evento rock nella storia di Saragozza.



Il 26 ottobre, gli Héroes del Silencio si esibiscono per la prima volta in Germania, precisamente a Berlino, davanti a ottomila persone. Il concerto è parte di un festival inserito in una campagna ufficiale contro il razzismo, con lo slogan "Anche io sono straniero". A differenza di altre formazioni spagnole, gli Héroes del Silencio hanno sempre puntato principalmente sull'Europa piuttosto che sul Sud America. Nonostante cantino in castigliano, sono consapevoli che la loro musica è competitiva e preferiscono cercare di conquistare il mercato europeo, dove il pubblico è più esigente. Per questo motivo, intraprendono una mini tournée europea che li porta a esibirsi in paesi come Svizzera, Germania, Belgio e Francia.




Fino ad allora, gli Héroes del Silencio avevano ottenuto successo solo in Spagna, mentre altri gruppi stavano avendo successo in Sud America. A parte i Mecano, che stavano ottenendo riscontri in Francia e cercavano di entrare nel mercato britannico (anche se nessuno riuscì completamente nell’impresa), sembrava che il mercato europeo fosse chiuso e nessun gruppo spagnolo riuscisse ad aprirlo. Tuttavia, alla fine dell’anno, la EMI pubblicò "Senderos de Traición" in Germania, segnando il primo passo verso una solida promozione degli Héroes in alcuni paesi europei, una promozione che iniziò concretamente nel 1992.



A dicembre viene pubblicato il doppio EP dal vivo "Senda ‘91", registrato il 25 settembre nella località madrilena di Las Rozas. Anche questo EP è a tiratura limitata, con sole 25.000 copie disponibili. Per volere degli Héroes del Silencio e dell'ingegnere del suono Keith Bessey, sono stati effettuati i minimi ritocchi possibili, mantenendo le canzoni così come sono state suonate durante il concerto e lasciando intatti anche gli errori presenti in "Con nombre de guerra". È stato inoltre creato un collage di critiche negative rivolte al gruppo, apparse sui media, che includeva persino accuse di utilizzo del playback durante i concerti.



Secondo gli stessi Héroes del Silencio, il motivo per cui il disco è stato realizzato in questo modo è che doveva riflettere l'intero tour, includendo sia i momenti positivi che quelli negativi. L'album si chiude con una frase di Enrique, registrata al contrario: "E tra ogni parola e sillaba pronunciate come il solco aspro da percorrere, rimarranno messaggi da decifrare che nascondono bugie imparate."




1992

Il 4 febbraio di quell’anno, alle ore 21, gli Héroes del Silencio presentano pubblicamente il doppio EP dal vivo "Senda '91" con un concerto nella sala Morocco di Madrid. Questo evento rappresenta l'unico concerto che la band terrà in Spagna nel 1992, poiché quell'anno si concentrerà sulla conquista del pubblico e del mercato internazionale.



Tra marzo e ottobre, gli Héroes del Silencio si esibiscono in Germania, Belgio, Olanda, Danimarca, Svizzera, Svezia, Francia, Italia e persino in Gran Bretagna. In alcune occasioni partecipano a festival dove condividono il palco con band di fama internazionale come i Cult, Bryan Adams, Texas e Pearl Jam. Inizialmente, la loro ripercussione è limitata e i commenti della stampa specializzata europea sono brevi, ma gradualmente iniziano a guadagnare importanza e a ricevere elogi, soprattutto dalla stampa tedesca, che li valuta positivamente fin dall’inizio con commenti come: "Da essere un piccolo segreto sono cresciuti fino a trasformarsi in potenziali stelle." Gli Héroes affrontano la Germania con determinazione. Sebbene la stampa tedesca sia quella che presta maggior attenzione al gruppo, da metà anno cominciano a trionfare ovunque, riempiendo gran parte dei locali, principalmente sale con una capienza di non più di mille posti.



Prima dell'inizio del tour, gli Héroes del Silencio avevano venduto 30.000 copie di "Senderos de Traición" in Germania, un numero che sarebbe salito a 500.000 l'anno successivo.           Si trattava di un record assoluto per un gruppo rock spagnolo, ancor più notevole considerando che le loro canzoni erano in castigliano. Nonostante questi numeri e il consolidato successo di pubblico, alcuni critici della stampa spagnola minimizzarono i risultati ottenuti all'estero, sostenendo che il successo in Europa fosse dovuto principalmente alla grande comunità di immigrati spagnoli presenti in quei paesi. Questo punto di vista, sebbene non del tutto infondato, non riflette completamente la realtà: sebbene gli immigrati spagnoli in Francia, Svizzera e Germania siano tra i primi a frequentare i loro concerti, numerosi francesi, svizzeri e tedeschi, nonostante la barriera linguistica, si identificano con la band.




Durante la pausa successiva alla tournée europea, Enrique Bunbury debutta come produttore nel primo album della band saragozzana Las Novias, intitolato "Sueños en blanco y negro". Enrique Bunbury ha sempre mostrato fiducia nei confronti dei Las Novias, continuando a supportarli anche due anni più tardi producendo il loro album successivo.

Ad ottobre, gli Héroes del Silencio conclusero il tour "Senda 91-92" con una piccola tournée promozionale in Messico, che si rivelò essere solo un primo approccio, da riprendere due anni più tardi. Nonostante alcuni dubbi iniziali, alla fine dell’anno era evidente che gli Héroes del Silencio stavano emergendo come importanti ambasciatori della cultura spagnola, quasi al pari dell'Expo di Siviglia o delle Olimpiadi di Barcellona, sebbene la loro avventura internazionale fosse appena agli inizi.


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