01/07/1993
¡Vamos a
rockar!, tratto da “TUTTO” n. 7 – pag. 61
Héroes
del silencio, capitolo quarto. Una conferma. Se credevate che il vero rock
fosse solo quello anglosassone allora dovete ricredervi perché le chitare
ruggenti, la ritmica precisa e martellante rendono El espiritu del vino un
disco dai suoni essenziali e volutamente scarni. Un album che trasmette
sensazioni e non delude, perché il rock è energia pura, emozione oltre che
un’idea, un concetto. È questa la sua forza. Non per nulla per i quattro “eroi
del silenzio” questo è un disco più maturo, dal suono maggiormente europeo dove
la scelta di usare la lingua spagnola è motivata dalla volontà di contrastare
il primato della lingua inglese nella musica. La storia degli HDS inizia nel
1984. I ragazzi, per farsi conoscere, suonavano dappertutto. L’occasione arriva
nel 1987: contratto con la EMI e primo EP Héroe de leyenda a cui segue, nel
1988, El mar no cesa, un enorme successo in tutta la Spagna. Poi nel 1990, Senderos
de traición, che li lancia in Italia, Germania e altri paesi europei. La strada
diventa così in discesa.
«un periodo veramente incredibile. Riuscimmo
ad avere oltre 200 date. Non c’era posto, festa di piazza o concorso dove non
abbiamo suonato. Per noi che veniamo da Saragozza, la vita non era facile. Non
avevamo neanche il contatto giusto a Madrid, sede di tutte le etichette
discografiche. Una situazione che avrebbe scoraggiato chiunque non fosse
veramente determinato a far conoscere la propria musica»
Parlando
poi si scopre che in Spagna la voglia di musica è grande. C’è un enorme
desiderio di recuperare il tempo perso e di superare le barriere nazionali:
«la
cultura rock da noi iniziò solo con la fine del franchismo. Un po’ in ritardo
rispetto agli altri paesi europei. La situazione era, agli inizi, uguale a quella
descritta da Almodovar nel film “Pepi, Lucy Bum e le ragazze del gruppo”.
Pressapochismo e tanta ingenuità. A poco a poco, però, c’è stata una
evoluzione. I tempi sono cambiati. Questo non vuol dire che sia tutto rose e
fiori. Ad esempio a Saragozza c’è solo un club di rock. Bisogna inventarsi i
luoghi dove esibirsi. Basta poco. Un centro culturale, una piazza o un bar. Non
c’è ritrovo che non ricavi in un angolo del locale un palco dove chiunque possa
esibirsi»
Vivere
lontano dalla capitale ha i suoi lati positivi perché obbliga a stare più
attenti, a essere più precisi e determinati. Una specie di prova di coraggio:
«vivere
in provincia è una cosa molto buona a livello creativo. Stare lontano dal
music-business per un gruppo è il modo migliore per concentrarsi sulle proprie
canzoni e poterle fare come le sente dentro. In maniera più originale e meno contaminata»
La
musica diventa quindi molto di più di una forma artistica, di un modo di
vivere, è sotto certi aspetti:
«il
più potente mezzo espressivo, l’unico che dà la possibilità di usare un
linguaggio facile e immediato. Attenzione però a ciò che si dice perché i testi
devono avere messaggi altrimenti si rischia, come diceva Goya, il sonno della
ragione che genera mostri. Le idee delle nostre canzoni vengono dalla
quotidianità, dalla lettura dei giornali, un serbatoio quasi infinito a cui
attingere. Senza dimenticare, però, autori come Baudelaire e Verlaine, ad
esempio la poesia indù o libri di autori influenzati dalla mistica orientale»
Un
gruppo spagnolo, quindi, dal cuore e dalla cultura planetaria.
12/08/1993
Alla pagina
562 del televideo RAI
Héroes del
silencio, El espiritu del vino, etichetta EMI
In
Italia hanno già conquistato un buon successo con il loro precedente Senderos
de traición. Ora gli Eroi spagnoli tornano con un nuovo disco molto curato e
ricco di pezzi forti. La voce tenebrosa del cantante caratterizza il loro rock
realizzato con largo impiego di chitarre elettriche. La musica degli Héroes fa
ricordare quella di alcuni gruppi targati anni ’70. Il disco è ottimo esempio
di un rock per il quale non si accettano compromessi: è musica registrata così
come viene creata.
30/09/1993
Rete 105,
intervista radiofonica h. 16,25
(d: deejay
e: enrique)
d:
Pensate che quelli che state
sentendo, cari ragazzi, sono gli Héroes del silencio che sono entrati
praticamente nel nostro studio, hanno preso due chitarre e stanno suonando
live. Enrique e Alan, giusto? Che è spagnolo comunque…
e:
No, messicano
d:
Ha la faccia da messicano, è
biondo con gli occhi azzurri, ha proprio la faccia da messicano!
e: Sì sì, è vero”
d: Parlano benissimo italiano, perché poi
voglio dire, spagnolo/italiano più o meno ci siamo…
e:
Capito…pocas parola…
d:
Io appena li visti ho detto ‘hablo
muy bien espanol’…. E poi basta mi sono bloccato.
d: Abbiamo sentito un pezzo dal vivo e
terrei a sottolineare il fatto che loro non rilasciano
interviste e
adesso vorrei subito chiedere come mai sono così restii, comunque a non farsi
intervistare
o per lo meno qual è il motivo
e:
Sì, il fatto non è che non amiamo
le interviste, è più che altro che preferiamo suonare dal vivo, abbiamo molti
posti dove suonare quest’anno e preferiamo suonare piuttosto che fare
interviste. Penso che la migliore pubblicità sia un buon concerto.
d:
È vero, è risaputo anche perché
hds.. una delle loro principali caratteristiche è proprio quella
dell’esibizione, loro sono fortissimi dal vivo e infatti hanno ricevuto un
sacco d’inviti ad una serie di festival importantissimi, dove ci sono nomi
veramente clamorosi. Il fatto che loro mi stiano guardando con occhi spalancati
e stringono le chitarre ne è un po’ la dimostrazione.
e: Sì, abbiamo avuto molti festival
quest’estate, anche l’anno scorso ne abbiamo avuti molti
d: Avete suonato con Elton John…
e: Sì, in Germania abbiamo avuto festival
con grandi musicisti… con Robert Plant, Lenny Kravitz, Faith no more…
d: Ho letto che siete stai in Germania tre
volte nello stesso anno, è vero?
e: Veramente non lo so, so che siamo stati
in tour tutto il tempo per cui non so quante volte siamo stati in Germania
nello stesso anno, ma abbiamo appena pubblicato un nuovo album e siamo partiti
con un tour europeo, in giro ovunque! L’importante è suonare, essere live.
d: Io ragazzi, vederli con queste due
chitarre in mano…possono suonare la prima canzone che gli viene in mente,
qualsiasi tipo di canzone? Dal vivo ragazzi, Héroes del silencio!
e: Questa è una piccola parte di La Herida,
il nuovo singolo dell’album
d: Bene, bravi belli, ricchi… perché ormai
siete ricchi credo…
e: Sì, ricchi…
d: Hai capito?! Di solito dicono tutti di
no…
e: Multimilionari!
d: Multimilionari… bravo, ok. Lo dice con
una faccia molto convinta Enrique…
e: Sì, dipende da quanto denaro ti serve
per vivere, viaggiando non abbiamo bisogno di molti soldi
d: Dipende da come viaggiate!
e: Se la casa discografica paga viaggiamo
in aereo, se non paga viaggiamo in bicicletta!
d: Una domanda, loro sono talmente
internazionali, talmente europei, una curiosità… ma da che cosa siete stati
ispirati? Avete un ispiratore? Vi aggrappate a qualcosa?
e: Io penso che si possa prendere ogni
cosa dalla vita normale se hai una vita interessante, noi stiamo cercando di
avere una vita interessante e la cosa più importante è avere buoni rapporti con
buone persone e viaggiare penso sia la migliore ispirazione, anche perché
abbiamo incontrato molte persone veramente interessanti per esempio in Messico,
Alan è uno di loro. O ovunque, in India, in Nepal, viaggiare è una delle ispirazione
per gli hds adesso
d: Bello, è un poeta, ha risposto proprio
da poeta. Perfetto.
e: Grazie
d: Io gli chiedo un altro intervento
musicale, vorrei sentire una canzone che avrebbero voluto scrivere loro ma che
è già stata scritta da qualcun altro
e: È il revival di una canzone che non è
male da suonare in concerto
d: Bravi, anche perché poi li stiamo
rafficando, non avevamo preparato niente e li trovo disponibilissimi, sono
veramente due ragazzi forti e devo dire anche disponibili. Adesso però diamo a
loro la possibilità di scegliere un pezzo dell’album
e: Flor de loto
d: Prima di salutare hds, vorrei chiedere
un gran finale, bello, forte, è possibile?
e: Una specie di blues da Muddy Waters
d: Oh, vanno avanti ragazzi , non li
stacchiamo più, lasciali andare va… vai… oh ragazzi, bravissimi!
e: Grazie mille!
* GRAZIE A CRISTINA PER IL MATERIALE FORNITOMI!
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